La Giornata nazionale della cultura del vino e dell’olio

Il Complesso di Santo Stefano è un’isola di tranquillità e di storia nel cuore di Bologna.
Un’atmosfera unica che ti riporta indietro nel tempo e ti fa fermare ad ogni passo, mentre tutto intorno è un operoso via vai di persone dirette alle proprie quotidiane destinazioni.
Una delle bellezze della città che lasciano il segno, e alla stregua di un ingenuo turista capitato per la prima volta nella città delle Due Torri, non vuoi perderti quel bassorilievo, quel fregio, quell’epigrafe, e vorresti entrare in ogni portone e sbirciare ogni chiesa e cavedio.

Ma Bologna è anche famosa per la sopraffina enogastronomia, e non a caso è stata scelta tra i quindici luoghi italiani che ieri hanno ospitato La Giornata Nazionale della cultura del vino e dell’olio.
Un evento, che si è tenuto nello storico Palazzo Isolani il 13 maggio (una buona scusa per ammirare la scala elicoidale del 1500, eretta da Jacopo Barozzi, detto “il Vignola”), e va alla riscoperta del meglio dell’enologia regionale italiana, attraverso 15 preziosi siti museali e archeologici.

Un viaggio ideato da AIS Associazione Italiana Sommelier, con la collaborazione di Mipaaf, Mibact e Rai, che solca l’Italia toccando le più affascinanti e storiche location, per un giorno requisite alle proprie quotidiane funzioni: il Castello Cavour a Santena (TO), l’Abbazia di Praglia a Teolo (PD), il Parco del Castello di Miramare a Trieste, la Villa Romana del Varignano a Porto Venere (SP), il Museo Nazionale del Bargello a Firenze, l’Istituto Tecnico Agrario Ciuffelli a Todi (PG), la Chiesa di Santo Spirito a Cingoli (MC), il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, il Castello Monforte a Campobasso, la Reggia di Caserta, il 36° Stormo dell’Aeronautica Militare di Gioia del Colle (BA), il Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, il Castello Aragonese Pirro del Balzo a Venosa (PZ), il Museo Archeologico Nazionale a Reggio Calabria, l’Oratorio dei Santi Elena e Costantino a Palermo, il Museo Archeologico Nazionale a Cagliari.

Un’intera giornata per scoprire un enorme patrimonio di conoscenza, che vanta 500 vitigni italiani censiti e più di 300 cultivar, un settore da 5 miliardi di fatturato e un milione e mezzo di occupati, solo per il vino.

Hanno animato il convegno di Bologna: Annalisa Barison – Presidente AIS Emilia; Elisa Turrini – Az. Agr. Cà Scarani (Dalla pianta all’olio, le cultivar tradizionali dell’Emilia); Silvia Corazza – Az. Agr. Lodi Corazza (Vitigni tradizionali dei Colli bolognesi); Maria Lisa Clodoveo – Ricercatore Scientifico (La salvaguardia e la valorizzazione delle cultivar autoctone); Serenella Moroder – Movimento Turismo del Vino (L’Enoturismo, risorsa economica fondamentale per lo sviluppo dei territori ed un efficace strumento per la tutela dell’ambiente, nel rispetto delle tradizioni); Gabriella Rossi – Dirigente Medico Psichiatra; Alessandra Giovanelli – Psicologa; Mario Mastrorilli – Medico Chirurgo (Vino e Salute); Cheryl Sullivan – Teacher di Wine Talk (L’importanza di una corretta terminologia in lingua inglese nel mondo del vino per i rapporti con l’estero ad ogni livello); mentre Antonietta Mazzeo – editorialista di enogastronomia, sommelier AIS, Tecnico ed Esperto di olio d’oliva, si è occupata di introdurre e moderare gli interventi.