Timeo Confidential
Ci sono luoghi che non si dimenticano facilmente, anche se li vivi per pochi minuti. Il Belmond Grand Hotel Timeo è uno di questi.
Varchi la sua soglia, alla fine di una trafficata via che porta al Teatro Greco di Taormina, e subito la sensazione è di aver superato una barriera temporale. Già, perché qui non c’è solo un grande e lussuoso albergo. Qui c’è luogo unico, in un contesto unico.
Il Timeo ha una storia importante, un lungo racconto che parla di arte, letteratura, cinema e bien vivre. Ma qual è l’elemento che lo rende incomparabile rispetto ad altri hotel? Forse Taormina? Oppure gli illustri ospiti che hanno varcato quella soglia? Goethe, Picasso, D.H. Lawrence e molti altri sono stati sedotti dalla posizione unica sulla collina all’ombra dell’Etna, adiacente al Teatro Greco, dal 1873 in poi.
Personalmente non credo che siano stati i grandi nomi a fare grande il Timeo, forse, in qualche caso, è stato proprio il contrario. Il Timeo ha un suo spirito, un’anima propria e indipendente, forgiata istantaneamente nell’esatto momento in cui è nato. Un’anima gentile e raffinata, curata nel tempo da tutti coloro che hanno “abitato” al Timeo: ospiti ma soprattutto chi, per anni, ha lavorato qui con passione. E’ difficile spiegare gli sguardi di queste persone, sono incredibilmente diversi da quelli che trovi in altri lidi. Serenità innanzitutto, pacatezza, purezza, classe. Da qualunque luogo tu possa arrivare, quando entri al Timeo tutto cambia. Ti senti subito a tuo agio, in uno degli hotel più lussuosi al mondo. Ma è proprio qui l’elemento distintivo: il lusso del Timeo si traduce in bellezza, non in ostentazione fine a se stessa, concretizzandosi in quel concetto di vita a noi tanto caro. E’ la qualità del tempo che viviamo che conta, non la quantità. Una sensazione trasversale che invade la sensibilità di chiunque: ti accomodi, respiri l’aria, e gli orpelli che ti complicano l’esistenza d’improvviso spariscono. Ti vesti di un abito nuovo, elegante, e anche se è la prima volta che l’indossi, ti sembra di averlo sempre avuto nella tua valigia.
La storia del Timeo è importante, dicevamo. Nel 1863, un barone prussiano per primo portò all’attenzione della nobiltà europea il Grand Hotel Timeo: Otto Geleng era arrivato a Taormina dall’Europa del nord per dedicarsi alla pittura e, una volta in città, affittò una stanza da Don Francesco La Floresta, nella casa che divenne da lì a poco il Timeo.
L’hotel, che prende il nome dal figlio del fondatore greco di Taormina, divenne fonte di ispirazione per l’arte pittorica di Geleng, che dipinse su una serie di acquerelli le vedute spettacolari che si godevano dalle camere e dalla terrazza. Una volta messi in mostra, i suoi lavori causarono scalpore a Berlino e Parigi e molti altri artisti, incuriositi da quei panorami che sembravano frutto dell’immaginazione artistica, arrivarono a Taormina per vederli con i loro occhi e la casa di La Floresta divenne presto un elegante albergo di lusso. In quegli anni, Taormina entrò a far parte del Grand Tour, il rito di passaggio culturale della ricca nobiltà europea che attraverso il viaggio nel vecchio continente cercava di assorbirne la cultura. Luminari come Klimt, Klee e Wagner arrivarono alla porta del Grand Hotel Timeo. Numerosissimi anche i poeti e gli scrittori che si sono fermati sulla famosa Terrazza Letteraria, come D.H. Lawrence (che nel 1920 trovò proprio a Taormina l’ispirazione per scrivere il celebre romanzo L’amante di Lady Chatterley), Oscar Wilde e tanti altri. Tra il 1940 e gli anni ’50, inoltre, la lista degli ospiti illustri al Timeo apre al cinema hollywoodiano: Cary Grant, Elizabeth Taylor, Audrey Hepburn, Claudia Cardinale e Sofia Loren, ritrovatisi a Taormina per partecipare a una delle più importanti rassegne cinematografiche italiane. La struttura fu gestita dalla famiglia La Floresta per più di 100 anni, per poi passare ad imprenditori locali fino al 2010, quando la proprietà fu venduta a Belmond, allora Orient Express, che ha garantito e incrementato la fama e il lignaggio dell’hotel.
Adoro soggiornare al Timeo, appena ne ho la possibilità. E’ quasi un’esigenza di rigenerazione intellettuale, ma anche fisica. Di solito mi accomodo quasi subito nella terrazza, prima ancora di prendere possesso della camera. Normalmente Alfio Liotta, il mitico bartender del Timeo, arriva sorridente e mi porge il mio cocktail preferito, ovviamente Vodka Martini. Osservo il panorama, saluto gli ospiti con un sorriso, le signore con un cenno del capo. E mi perdo in pensieri di bellezza sconfinata. Mi dimentico addirittura del cellulare e della tecnologia che oramai si è impadronita della mia vita.
Mi cambio per cena, mi aspetta Roberto Toro. Mi vesto elegante, mi siedo al mio tavolo. E tutto ciò che mi circonda profuma di Sicilia, di nobiltà, di eternità.
Amo anche svegliarmi presto la mattina, affacciarmi al balcone della mia camera. Restare in silenzio e in solitudine. Ecco la solitudine al Timeo è trasfigurata. Non sei mai solo al Timeo, anche quando accanto a te non c’è nessuno.
Il Timeo però non è una monade chiusa, uno spazio impermeabile al mondo. Anzi è il mondo stesso che nutre il Timeo di vita e arriva qui per elevarsi e compiacersi.
A testimoniarlo la mia ultima visita che è coincisa con una serata speciale, quella in cui Chef Toro ha cucinato con Davide Scabin per ospiti selezionati. Si tratta de ‘Les Etoiles de la Gastronomie’, una serie d’iniziative dedicate all’alta ristorazione che riunisce importanti personaggi del mondo enogastronomico italiano, in collaborazione con la Maison di Champagne Steinbrück. Gli altri appuntamenti hanno visto passare dalla cucina di Toro anche Luigi Taglienti, Vincenzo Candiano, Enrico Bartolini, Pino Cuttaia e Claudio Sadler.
Ricordo una serata spensierata e dolce, cullati dalla brezza del profumato vento della Trinacria, con i giochi gustativi di Scabin, il rigore profondo della cucina di Toro, la stoffa inimitabile di uno champagne strepitoso.
Il Belmond Grand Hotel Timeo riaprirà tra qualche mese per la nuova stagione e spero con tutto il cuore di essere lì, a godermi uno dei luoghi più esclusivi e affascinanti del mondo.
E sento già oggi di averne assoluto bisogno.