Dom Pérignon Rosé 2005: “Is Not Pink”

Dom Pierre Pérignon, motivato da una costante tensione verso la ricerca dell’eccellenza enologica, voleva “creare il miglior vino del mondo”: ancora oggi l’audace scopo della Maison che porta il suo nome si contraddistingue nella continua ricerca della perfezione.

Bottiglia di Dom Pérignon Rosè 2005

Rosé 2005: unito allo storico Chardonnay, in questa esuberante bottiglia, il Pinot Nero è il protagonista assoluto “con tutto ciò che questo comporta in termini di attenzione ai processi di vinificazione, assemblaggio e creazione di un’affascinante complessità organolettica” ci racconta Vincent Chaperon, enologo di Dom Pérignon.

Proprio in Toscana, terra famosa per i suoi rossi, il nuovo Vintage Rosé 2005 si esibisce sul palcoscenico del Teatro della Pergola in una scenografica cena a base di carne. Il paradosso, caratteristica che da sempre contraddistingue il brand, si ritrova anche qui, nella scelta di un menu che mette in diretto confronto due gusti assoluti: la carne di Chianina, omaggio al territorio toscano, e quella di Wagyu, di origine giapponese, che rappresentando i rispettivi paesi simboleggiano, secondo gli enologi della Maison, la perfetta armonia di gusto. Due carni profondamente diverse, abilmente elaborate dagli chef di IYO, ristorante giapponese stellato di Milano, ed esaltate dal gusto raffinato del Dom Pérignon Rosé.

Questo Vintage, dell’annata 2005, racchiude in sé i contrasti della stagione estiva, calura d’agosto e piogge di settembre, che hanno reso necessaria una significativa selezione delle uve fino ad ottenere un raccolto limitato ma con maturità aromatica d’eccezione. Al naso si presenta tropicale e intrigante con le sue note di guava e foglia di curry unite alla classica scorza di limone e frutta a nocciolo matura spolverate di cacao e spezie torrefatte. Corposità, solidità e struttura caratterizzano la presenza sul palato sommandosi a delicati accenni di liquirizia e sfumature amare di arancia rossa.

Un rosé impertinente che non vuole essere definito rosa, che varca i confini di gusto e semantici dello Champagne, che abbraccia la complessità e profondità del leggendario Pinot Noir.