Maison Joseph Perrier: 5 assaggi d’autore

Non è il primo articolo che scrivo su Joseph Perrier, e non sarà neppure l’ultimo. Adoro questa Maison che ho avuto la fortuna di visitare personalmente un paio d’anni fa. Jean-Claude Fourmon, l’erede di una dinastia lineare e continua, è un fenomeno di bravura e simpatia.

Questa volta inizio dai vini, degustati nei giorni scorsi, e che hanno confermato l’assoluta qualità di una Maison che per certi versi, e nonostante una storia antica, è in costante progresso ed evoluzione qualitativa.

96/100

Cuvée Royale Joséphine 2008

Ottenuto solo nelle annate migliori da una cuvée di Chardonnay (46%) e Pinot Nero (54%) provenienti dai migliori vigneti aziendali (Chouilly, Mesnil sur Oger, Bergères les Vertus, Cumières, Trépail, Rilly la Montagne, Avenay, Verzy, Sacy). Prodotta solo nelle annate eccellenti selezionando meticolosamente le uve raccolte. Alla fermentazione alcolica segue quella malolattica in tini di acciaio a temperatura controllata, con una piccola parte “élevée” in botti di rovere. I vini hanno sostenuto un invecchiamento in cantina di 8 anni.

Finezza ed equilibrio per uno champagne di straordinaria freschezza. Frutta e pasticceria si rincorrono in un gioco di aromi continuo. Nuance agrumate, di pan di zenzero, di miele d’acacia, note speziate nel finale.

95/100

Cuvée Royale Brut Vintage  2008

Ottenuto da una prevalenza di Pinot Nero (45%) e Chardonnay (50%) e da piccole percentuali di Pinot Meunier (5%) provenienti da ben 15 grandi Crus (Chouilly, Mesnil, Bergères les Vertus, Cumières, Mailly, Verzy, Verneuil). Proveniente da un’unica grande annata. La fermentazione alcolica è seguita dalla malolattica in tini di acciaio a temperatura controllata. Successivo invecchiamento per almeno 5 anni.

Champagne dinamico e vibrante, dotato di intense note di frutti di bosco, nocciola e mandorla amara. L’estrema mineralità lo rende un vino di piacevolissima beva e di grande equilibrio dato l’indubbio spessore.

94/100

Brut Rosé Vintage 2005

Frutto di un sapiente assemblaggio di Pinot Nero (75%), Chardonnay (20%) e Pinot Meunier (5%) proveniente solo da Premier e Grand Crus (Cumieres, Mailly, Rilly, Chouilly e Mesnil sur Oger). Fermentazione in tini di acciaio a temperatura controllata, cui segue una seconda fermentazione alcolica in bottiglia, presa di spuma ed invecchiamento orizzontale di 8 anni. Remuage tradizionale su pupitres. Stoccato “sur pointes” e dégorgement.

Gradevolissimo rosé, dagli intensi aromi di vino, speziato e profondo, ma mai sgraziato. La bollicina si mantiene elegante e fine, e scorre via che è una meraviglia.

94/100

Brut Blanc de Blancs Vintage 2010

Una meticolosa ed esclusiva selezione di Chardonnay ottenuta solo nei migliori vigneti Premier Cru e Grand Cru di Champagne (Cumieres Blanc, Mesnil sur Oger e Avize). Alla fermentazione alcolica segue quella malolattica in tini di acciaio a temperatura controllata. Segue l’assemblaggio dei diversi Cru. Una seconda fermentazione alcolica in bottiglia, presa di spuma ed invecchiamento orizzontale di 8 anni prima del remuage tradizionale su pupitres. Stoccato “sur pointes” e dégorgement.

Champagne intenso, in cui la mandorla (e il marzapane in particolare) donano un tratto distintivo. Aromi piacevoli e vivaci, al palato è morbido e lungo.

94/100

Cuvée Blanc de Noirs 2009 Brut Nature

100% Pinot Noir, raccolto a Cumières in una parcella storica della Maison, la Cote à Bras, proprietà della famiglia dal 1865. Alla fermentazione alcolica segue quella malolattica in tini di acciaio a temperaturacontrollata. Segue una seconda fermentazione alcolica in bottiglia, presa di spuma ed invecchiamento orizzontale di 6 anni prima del remuage tradizionale su pupitre. Degorgement in piccoli lotti.

Speziato e concentrato, uno champagne che sfodera un’identità e un carattere originalissimi. Aromi complessi, dalla frutta bianca ai piccoli frutti rossi. Note di pasticceria e buon finale sapido e fresco.

La Storia di Joseph Perrier

L’azienda “Joseph Perrier Fils et Cie”, la più antica Maison di Champagne di Châlons sur Marne, oggi ribattezzata Châlons-en-Champagne, viene fondata nel 1825, dal giovane Joseph Perrier. In una città che in seguito lo vedrà sindaco, Perrier utilizza un antico relais della posta lungo la vecchia strada per Fagniers, come sede della direzione, alloggiando la cantina in un’adiacente casa borghese. Cantina che verrà successivamente e definitivamente ampliata con l’annessione delle attigue e suggestive cave di gesso di epoca Romana. Gli eredi che subentreranno negli anni a Joseph Perrier si chiamano Perrier, Pithois, Fourmon e si succedono di padre in figlio da ormai cinque generazioni ribadendo così il vero e proprio carattere di azienda familiare. Dal 1825, anno di fondazione, si arriva così al 1980 quando Jean- Claude Fourmon nipote di Georges Pithois, prende le redini dell’azienda di famiglia rinverdendo i successi di una “Marque House” oggi riconosciuta in tutto il mondo per il suo tradizionale e alto livello qualitativo. Alle soglie del terzo millennio Joseph Perrier ha considerevolmente aumentato la sua superficie originaria realizzando una nuova sede per le spedizioni, un nuovo centro di produzione, e una nuova cantina in inox da 4.000 ettolitri. Ma resta ancora domiciliata al vecchio indirizzo, al 69 di Avenue de Paris (la vecchia strada per Fagnieres) a Châlons-en-Champagne. Da sempre, le caratteristiche particolari del territorio dello Champagne determinano l’unicità di questo straordinario vino, garantendo tipicità e originalità dello specifico terroir di provenienza. Elemento altamente qualificante nella filiera produttiva di Joseph Perrier è, pertanto, la storica e diretta gestione di ben 21 ettari di vigneto situati nelle aree più vocate di Verneuil e di Cumières. Vigneti che forniscono straordinarie uve di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier, la base ideale per la più classica delle cuvée di champagne.

Jean-Claude Fourmon

A Verneuil, Joseph Perrier può contare su ben 12 ettari di un superbo Pinot Meunier piantato a mezza costa dei rilievi collinari. Di questi 12 ettari, 7 sono racchiusi in un unico e suggestivo vigneto soggetto alle gelate primaverili e pertanto preventivamente e periodicamente nebulizzato. A Cumières, nel mare di vigne che ondeggiano da Hautvillers alla Marne sono situati ulteriori 9 ettari di proprietà che forniscono eccezionali uve di Pinot Nero e di Chardonnay. Completa e arricchisce il quadro, la presenza di una dimora familiare del XIX secolo, con annesso giardino alla francese, che ospita celle di invecchiamento, débourbage e presse e dove sono trattate le uve dei crus di Hautvillers e di Damery. 21 ettari di proprietà, rigorosamente vendemmiati a mano per salvaguardare la qualità, forniscono circa il 30% del fabbisogno di uve. Le rimanenti esigenze provengono dai 30 crus della Montagne de Reims, della Côte des Blancs e della Regione di Vitry, dove esperti vignaioli, di padre in figlio ed ininterrottamente da tre generazioni, riforniscono direttamente l’azienda Joseph Perrier. Le cantine di invecchiamento di Joseph Perrier, incuneandosi all’interno di una collina, hanno la peculiarità ed il vantaggio di estendersi in un unico ed immenso livello, senza la necessità, quindi, di dover scendere ripide e disagevoli scale. Vecchie di duemila anni e risalenti al periodo gallo-romano, quando fungevano da cave di gesso, si estendono su oltre 3 km di un fitto reticolo di cunicoli e di gallerie talvolta alte 8 metri, con “slanci” che s’incrociano nella creta e con pozzi di luce naturale che rendono ancora più suggestivo l’insieme. All’interno, perfettamente allineate su pupitres e “sur lattes”, in un’ideale e naturale condizione di umidità e di temperatura costante, le bottiglie attendono pazientemente la loro lunga evoluzione che si protrarrà in cantina per un minimo di 3 anni e, talvolta, fino a 10 anni. Le produzioni annuali di Joseph Perrier si contraddistinguono per una esemplare regolarità, frutto sia della diretta gestione dei migliori vigneti, sia dell’uso sapiente del vino di riserva. Il maestro di cantina Claude Dervin, figlio di Michel, e nipote di Leon, conferma poi la secolare tradizione che, ormai da 3 generazioni, vede ininterrottamente un componente della famiglia Dervin nella gestione della cantina di invecchiamento. Un altro emblematico segnale della continuità nella tradizione e dello standard qualitativo che, da sempre, contraddistingue tutti gli champagne di Joseph Perrier. La maison Joseph Perrier, più volte insignita a livello internazionale, si è fregiata fin dagli albori del più ambito dei riconoscimenti divenendo, infatti, il fornitore ufficiale della casa Reale d’Inghilterra: da qui la Cuvée Royale che ancora contraddistingue i prodotti più rappresentativi. Ad ulteriore celebrazione di questa scelta, un mantello regale compare su tutte le cuvée classiche e simboleggia il privilegio attribuito a questa casa dalla Regina Vittoria e dal Re Edoardo VII d’Inghilterra.

La Storia di Jospehine

La Cuvée Josephine (solo 15.000 bottiglie prodotte) è l’etichetta di punta della Maison Joseph Perrier. Ed ha una storia interessante…

Nata nel XIX secolo, Josephine ha fatto girar la testa e sconvolto diversi cuori di molti giovani. Bruna piccante, dagli occhi di brace, dalla pelle delicata e dal seno prosperoso. Un’andatura maestosa e un sorriso tanto incantatore quando disinvolto e capriccioso. Aveva tutti ai suoi piedi. Josephine sedusse con un fascino innocente suo padre, Joseph Perrier, il fondatore della Maison.

Consapevole che la giovinezza è una leccornia, Joseph Perrier dedicò alla sua figlia preferita, Josephine-Stephanie detta “Fanny”, la più sontuosa delle Cuvée e la battezzò con il suo primo nome. Vivendo tra gli ori e gli sfarzi della Corte d’Inghilterra e di Russia, Joseph Perrier divenuto sindaco di Chalons, gli rese un omaggio così vibrante. Niente era troppo per la sua bella.

Joseph Perrier realizzò un’opera d’arte, una bottiglia dipinta a mano con il vetro decorato da oro finissimo. Alla scomparsa di Joseph la conduzione della Maison de Champagne passa a Paul Pithois e Josephine viene dimenticata, una cuvée considerata come una “follia”. La bottiglia soggiornò per oltre un secolo nel fondo della cantina.

Quando nel 1980, Jean-Claude Fourmon volle lanciare una cuvée di punta, pensò subito a Josephine, alla sua bellezza senza tempo e la resuscitò. Il decoro era già stato trovato, si trattava di realizzarlo industrialmente. Dopo tre anni di messa a punto, il vetro è stato serigrafato per l’etichetta. Un tour de force, l’oro in cantina rischiava di ossidarsi. Un corpo di tale bellezza non sarebbe stato niente se non avesse avuto nel suo cuore un vino eccezionale, frutto del lavoro dell’uomo svolto con amore.