Gli autoctoni ”lirici” di Monte delle Vigne
Nabucco, un Barbera e Merlot, di grande finezza ed eleganza, intitolato alla terza opera di Verdi, quella che gli diede la notorietà. Callas, una Malvasia di Candia aromatica in purezza, dedicata alla Divina, soprano dal timbro unico. Sono i due vini di punta della tenuta Monte delle Vigne, a Ozzano Taro (PR), dedicati alla lirica.
Siamo a Parma del resto, città di Giuseppe Verdi e indiscussa capitale dell’Opera. Il tributo di un affermato brand vitivinicolo saldamente legato al territorio, in osservanza all’antica tradizione operistica locale, eccellenza da tutelare al pari di un monumento o di un’opera d’arte. È Andrea Ferrari a iniziare nel 1983, con quindici ettari di cui sette a vigneto, in un angolo di paradiso tra il Parco Regionale dei Boschi di Carrega e il Parco Fluviale del Taro, un progetto enologico che punta da subito sui vini autoctoni, valorizzando i terreni vocati della collina parmense, profondi, marnosi, ricchi di calcare e argilla che lambiscono la riva destra del fiume Taro.
Potatura a Guyot semplice, densità di 6.000 piante per ettaro, bassa produzione per ceppo, uve bianche e rosse, che maturano perfettamente beneficiando della rilevante escursione termica data dalle correnti che si dipanano dal passo della Cisa, e conferiscono struttura e finezza. Nel 2003 si aggiunge l’imprenditore Paolo Pizzarotti, una medesima identità di pensiero per un progetto comune, che ha così uno slancio straordinario. Nel 2006 nasce la nuova cantina, avveniristico complesso produttivo, perfettamente integrato nel contesto paesaggistico, firmato dall’architetto Fiorenzo Valbonesi, dotato di vasche in acciaio inox, una barricaia in rovere di Allier, un impianto di imbottigliamento interamente automatico, la cantina ipogea a pigiatura gravitazionale. Una struttura d’avanguardia, con impianto fotovoltaico, impianto solare termico, a cui si aggiungono sistemi di riduzione dello spreco dell’acqua, agricoltura di precisione e conversione al biologico a impatto zero, con una particolare cura alla sostenibilità, e alla riduzione delle rese per ettaro, per ottenere una maggiore qualità.
“L’agricoltura sostenibile significa per noi la valorizzazione della tipicità, del vino, dei luoghi e della bellezza dell’ambiente” conferma il presidente di Monte delle Vigne Paolo Pizzarotti “solo in un grande terroir, i vigneti possono raccontare storie irripetibili”.
La produzione ampia e variegata si esprime in diciannove vini di grande piacevolezza, tra cui Nabucco (70% Barbera e 30% Merlot); Callas (100% Malvasia); Argille (Barbera 100%); I Calanchi (100% Lambrusco Maestri); Rubina (Barbera spumante); Colli di Parma Rosso MDV ’16 (70% Barbera e 30% Bonarda), per 2 anni consecutivi premiato dalla Guida Vini Gambero Rosso con i Tre Bicchieri. Visite guidate ai vigneti e all’azienda, con percorsi di degustazione ad hoc, sono prenotabili dal sito. Un resort immerso nella natura con quattro eleganti junior suite, offre ai wine lovers piacevoli permanenze.