Poecylia Resort: il vero lusso è essere off-line

Iperconnessi, sempre disponibili, smart, social…quanti di noi si ritrovano in queste definizioni?

Tanti, forse troppi, visto che dalla connessione con tutti i device disponibili 24H/24 sono nate delle vere e proprie patologie, come la FOMO (dall’inglese “Fear of missing out”), ovvero la paura di perdersi qualcosa qualora restassimo senza connessione per troppo tempo o la “Nomofobia”, la paura data dal non poter comunicare, per la mancanza di connessione o lo scaricarsi della batteria del telefono.

Ci sono, poi, anche dei rischi fisici dati dall’eccessivo uso degli strumenti digitali, come il Text Claw (“artiglio da sms”), un’infiammazione dei tendini e del tunnel carpale; la sindrome della vibrazione fantasma, o il collo da sms, (postura curvata in avanti).

Ma quando, esattamente, l’essere connessi rischia di diventare una malattia? Ad esempio quando non si spegne lo smartphone neanche la notte, o quando la prima cosa che si fa al mattino è controllare le notifiche anziché stirarsi e sbadigliare, quando si preferisce leggere i commenti su Facebook alle notizie sul giornale. Se vi riconoscete in questa descrizione, forse è il momento di un digital detox prima di andare in burn-out.

Poecylia, tavolo

Si tratta di una recente pratica di wellness, messa a punto negli USA ma diffusasi rapidamente in tutto l’occidente, per rinfrancare corpo e spirito con una vacanza, anche solo di pochi giorni, ma totalmente disconnessi. Niente telefono, niente computer, nessuna connessione a internet e niente TV. Si tratta dell’unico caso in cui l’assenza di una connessione Wi-Fi per una struttura ricettiva rappresenta un plus.

A queste assenze sono spesso affiancate delle presenze speciali e quasi imprescindibili come corsi di meditazione, respiro, yoga e trattamenti olistici. Il benessere si dipana attraverso ogni ora del giorno: dalla cura del sonno, a quella dell’alimentazione, dal recupero della concentrazione alle esperienze motivazionali e di apprendimento per cui non troviamo mai tempo nella frenesia della normale vita quotidiana.

Una delle prime strutture ad offrire ritiri digital detox in Italia è stato il Poecylia Resort di Carloforte, sull’isola di San Pietro.

Ideato e fortemente voluto dal fotografo subacqueo Pietro Giaculli, Poecylia prende il nome dalla razza di due pesciolini messicani da lui immortalati nello Yucatan in quella che resta, ad oggi, l’unica fotografia mai realizzata con i due soggetti posti curiosamente in posizione speculare l’uno rispetto all’altro. L’idea del resort lontano da tutto ha preso forma nei primi anni ’80 nella mente di Giaculli ed è divenuto realtà con l’aiuto della compagna, Simona Iurza, innamoratasi non solo dell’uomo, ma anche del suo sogno.

Poecylia, stanza

Riguardo alla nascita di Poecylia Giaculli scrive:
“Ho pensato che il semplice segreto doveva essere rispettare l’aura del luogo, dove il Poecylia ha preso forma.
Ho pensato questo perché ho visto luoghi meravigliosi, irrimediabilmente rovinati dal non rispetto e dal non amore.
Il fine è che gli ospiti si sentano a casa, e percepiscano la storia delle nostre vite.
Il desiderio è che anche gli ospiti aprano la loro anima, soprattutto a se stessi.
Vorrei condividere l’incredibile mistero di questo mondo, la coscienza di essere, che ogni singola creatura avverte, secondo la forma in cui è capitata.
Vorrei che il rumore del silenzio, gli sconfinati cieli stellati, il vento, i profumi della natura, diano l’opportunità al visitatore di percepire, sia pure per qualche insostenibile attimo, l’intima Essenza dell’Essere” .

Ed è con questa premessa in mente che ci si può immergere completamente e con giovamento in un ritiro off-line, tra i paesaggi incredibili della Sardegna più selvaggia.
Fatta salva l’assenza di strumenti digitali e tecnologici, però, il resort offre ai suoi ospiti tutti i comfort, conditi con la naturale bellezza mozzafiato dell’ambiente circostante.
Potremo trascorrere le nostre giornate di quiete e rinnovamento nelle ampie e ariose stanze, poste nella parte alta della proprietà alla quale si accede tramite un sentiero sulla scogliera, circondati da un suggestivo scenario naturale.

Poecylia, pesci

L’arredo è semplice, privo di orpelli, ma ricco di colori mediterranei e ispirazioni da ogni parte del mondo che si riflettono negli evocativi nomi delle suite, come la African, con terrazzo privato sul mare, la Sunrise, con affaccio a est o la Sunset, orientata a ovest.

Al Poecylia non esistono condizionatori, ma solo le pale d’epoca Casablanca montate sui soffitti di ogni stanza, per garantire una gradevole ventilazione naturale in armonia con l’ambiente.
L’intera concezione del resort è dedicata al rilassamento e alla quiete, dal mattino, con la colazione servita con vista a strapiombo sul mare, alla notte, con letti confortevoli dotati di lenzuola e cuscini rigorosamente in tessuti naturali, come lino e cotone percalle di altissima qualità. Proprio per consentire un ritorno ai ritmi naturali degli ospiti, il breakfast qui viene servito fino a tarda mattinata ed è a base di prodotti biologici, vegan o gluten-free, a seconda delle esigenze degli ospiti.

In luoghi come questo l’obiettivo primario è l’introspezione, il relax e il ritorno ad uno stile di vita pre-tecnologico, per questo tra le attività offerte troviamo: escursioni nelle grotte e nelle zone vulcaniche, snorkeling, trekking, ritiri yoga, osservazione dei cieli stellati, escursioni a cavallo e workshop di filosofia, fotografia e arte.

Perché il detox sia garantito a tutta la famiglia, Poecylia offre servizi speciali per trasformare la vacanza in un’esperienza rigenerante anche per i pet. Su richiesta, infatti, il resort mette e disposizione dei propri ospiti a quattro zampe cucce lussuose, dog-sitter e dog-walking 24h, toelettatura, personal shopping, due pasti gourmet al giorno ed un veterinario.

La cosa più ardua, ci scommettiamo, sarà riaccendere il cellulare.