Land Rover Defender: non solo off road

Anno 1948, in pieno dopoguerra, l’Europa ed il mondo ripartono e dopo anni di distruzione si torna a creare. Proprio sull’onda di quel rinato entusiasmo si gettano le basi di un mito. In Inghilterra si convertono gli stabilimenti precedentemente dedicati all’industria bellica e così Rover Company si trova a progettare un nuovo veicolo multi terreno, con un’idea da sviluppare e tanto alluminio a portata di mano (materiale di eccellenza in campo aeronautico, quindi molto utilizzato negli anni precedenti).

Si lavora così alla progettazione di un autoveicolo che possa essere utile sia all’esercito sia al privato cittadino, che possa muoversi negli spazi urbani e che possa percorrere in scioltezza le strade ancora danneggiate dalla guerra o gli impervi sentieri montani. Nasce così Land Rover Series I, la cui linea e filosofia si ispirano anche alla Jeep willys (veicolo fuoristrada ormai divenuto familiare anche per gli europei, per cause di forza maggiore), che andrà poi ad evolversi in Series II e Series III, fino ad assumere poi le sembianze dell’attuale Defender (inizialmente denominato Ninety e One-Ten, a seconda del passo).

Modella con Land Rover Defender 2Dal 1948 al 1983 la linea è rimasta sempre molto simile, evolvendosi poi nel 1983 in una direzione leggermente più “moderna” e rimanendo da li in poi praticamente immutata. Una linea ormai
iconica, riconoscibile per questo a colpo d’occhio e divenuta tanto familiare nelle campagne, quanto in montagna o nel traffico cittadino. Defender si è evoluto nel tempo, offrendo soluzioni tecniche un po’ più improntate all’uso quotidiano e non solo a quello specialistico off road.

Abbiamo visto infatti comparire la trazione integrale permanente, le sospensioni a molle elicoidali ed anche un motore V8 a benzina, in una nicchia di mercato che per anni aveva visto soprattutto trasmissioni 4×4 part time, molle a balestra e motori di derivazione industriale o agricola. È stato proposto a passo corto, passo lungo, in configurazione wagon, soft top o pick up. Ha avuto interni sempre più accoglienti, pur rimanendo spartano e pratico e non importa se non ha mai corso particolarmente veloce, non essendo nato certamente per quello.

L’essersi evoluto ha portato però anche al miglioramento delle prestazioni stradali ed anche questo è stato un aiuto per diventare trendy. Un po’ come un abito bello, ma semplice che, con pochi sapienti ritocchi, non passa mai di moda e può essere sfoggiato indipendentemente dalla formalità o meno della situazione.

L’ultima evoluzione di Defender, ritratta qui in foto, mostra la maturità raggiunta dalla vettura: una “tutto terreno” rude, ma dotata anche di accessori utili a migliorare il comfort di bordo. Certo sono rimaste alcune “ingenuità”dal punto di vista dell’ergonomia, dovute alla natura ed all’età del progetto, ma per gli appassionati queste sono peculiarità… caratteristiche distintive, qualcosa di accettato senza che possano essere fonte di dubbi o ripensamenti.

Modella con Land Rover Defender 1All’esterno troviamo sostanzialmente il design di sempre, fatto di spigoli vivi, linee semplici e ben raccordate, rivetti a vista. Se non si pratica abitualmente il fuoristrada, una colorazione scura dà un tocco di eleganza che ben contrasta con l’aspetto grintoso. Chi invece frequenta assiduamente boschi, mulattiere e percorre sentieri impervi può orientarsi sul sempre classico bianco, colore meno delicato di altre tinte più sfiziose, ma che comunque ben valorizza la linea della carrozzeria.

Le possibilità di personalizzazione estetica e di preparazione in ottica fuoristradistica sono poi pressoché infinite, sia utilizzando accessori originali che di produttori terzi. Internamente, grazie alle modifiche intervenute nel 2007, troviamo un ambiente molto più accogliente di un tempo, con finiture robuste ma piacevoli e tutte le dotazioni ormai oggi considerate lo standard. Aria condizionata, alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata, antifurto ed altre cose convenzionalmente normali su molte auto, per anni non lo sono state su Defender, questo però non ha inciso negativamente sulla crescita del mito.
Certo, siamo arrivati al 2016 (anno in cui è cessata ufficialmente la produzione) senza air-bags e senza controlli di stabilità, ma i proprietari hanno sempre fatto affidamento sulle discrete garanzie di sicurezza passiva date dalle caratteristiche costruttive stesse.

Mettersi alla guida riporta un po’ indietro negli anni e fa istintivamente affrontare il viaggio in relax, magari puntando verso panoramiche strade di campagna, immerse nel verde, per raggiungere un borgo, uno chalet di montagna o una residenza d’epoca.

Il nostro Defender, messoci gentilmente a disposizione da Rismauto (rivenditore toscano specializzato in fuoristrada e noto anche oltre i confini regionali, grazie alla passione ed alla competenza del titolare), ci ha portati alla dimora storica Torre del Castellano, in Comune di Reggello (FI). Questo splendido castello che, a partire dal secolo XII ha visto accrescere la propria importanza strategica, continua tutt’oggi a dominare il Valdarno ed è location di assoluta eccellenza, grazie anche alla sapiente gestione dei proprietari, in grado di offrire la possibilità di vivere vacanze che coniugano fascino della tradizione, lusso e comfort, proprio come quando si sceglie di viaggiare a bordo di Defender.