Giuseppe Iannotti. Aforismi e modernità

Non è agevole scrivere di Giuseppe Iannotti. Se la penna incidesse il foglio solo in superfice, in verità sarebbe facilissimo. E ne deriverebbe un quadro lampante e fluido: un magnifico ristorante, nel cuore del Sannio, una cucina attuale e stilisticamente impeccabile, un servizio degno della Stella Michelin che brilla all’ingresso, un’esperienza gourmet da vivere e consigliare con piacere.

Poi però, prima ancora di parlarci, lo guardi negli occhi Giuseppe e ti accorgi, d’improvviso, che dietro quel sottile velo che tenta di celare invano la sua anima, c’è molto, molto di più di quanto ti saresti immaginato. Uno spirito tormentato, un uomo in costante lotta con se stesso, con le sue manie, le sue paure, le sue ataviche dipendenze, prima fra tutte quella terra, quel luogo, quel casolare di nome Krésios che emerge in mezzo al “nulla” come una piccola isola oceanica.

Tutti considerano la mia situazione attuale un punto d’arrivo, io invece penso che mi trovi ad un punto di partenza”.

Giuseppe Iannotti l’abbiamo di fronte, ma non dovrebbe essere un punto di partenza il Krésios, blasonato indirizzo, in mezzo ad una campagna che ci sembra rigogliosa e generosa. Questo posto è “la malattia di un matto” dice Giuseppe. La casa per generazioni degli Iannotti, costruita con sangue e sudore.

Ha studiato, ha letto centinaia di libri, si è formato una cultura culinaria prima di iniziare a cucinare, ha una passione sconfinata per il cibo, ha un talento naturale per la degustazione, un’intransigenza assoluta in fatto di qualità e una conoscenza incomparabile della materia prima che sceglie.

Giuseppe Iannotti ha una “testa”.

Sono alla ricerca della tecnica perfetta e del cuore in tutto quello che faccio” ci dice.

Ha disegnato ogni mattone, ogni centimetro, ogni tecnologia del Krésios per permettere a chiunque lo desideri di fare un’esperienza gastronomica che abbia un’identità unica. Questo è il suo scopo. Garantire la trasfigurazione concreta del suo spirito funambolico, senza mai un passo falso, una rinuncia ai suoi ideali, approssimandosi a quel concetto di perfezione con cui combatte ogni istante della sua vita.

Oggi Krésios è un progetto di ristorazione in cui Iannotti, a volte, si dimentica dei piatti stessi. Perché lo sguardo è rivolto all’insieme, all’armonia tra tutte le componenti della sua creatura: al Krésios non c’è una distinzione tra sala e cucina, Krésios non è una medaglia a due facce, perché vive e si evolve in un piano spaziale unico e indivisibile.

Chi entra al Krésios, cliente o collaboratore, sa che non deve solo sposare una filosofia di lavoro, ma una vera e propria filosofia di vita.

Un filosofo è un uomo che costantemente vive, vede, sente, intuisce, spera, sogna cose straordinarie; che viene colpito dai suoi propri pensieri come se venissero dall’esterno, da sopra e da sotto”, Friedrich Nietzsche in Al di là del bene e del male. “Un filosofo: ahimè, un essere che spesso fugge da se stesso, ha paura di se stesso, ma che è troppo curioso per non tornare a se stesso ogni volta”: questa definizione del grande filologo tedesco l’ho riletta più volte dopo aver incontrato Giuseppe.

E proprio come Nietzsche si fece promotore di scardinare il pensiero nichilista che distorceva la natura umana attraverso millenni di classicità divenuti insopportabili, teorizzando un salto evolutivo della coscienza umana attraverso uno stile acuto e fulminante costruito aforisma su aforisma, così Giuseppe Iannotti ha scelto di tumulare sotto metri di terra l’ancien régime di menù sempre uguali a se stessi ovunque.

Al Krésios troverete una carta di due pagine e di solo quattro parole: Mr. Pink Mr. White. Uno stratagemma per dare un nome a un universo impossibile da definire con termini linguistici. I due menù potrebbero chiamarsi A e B, X e Y, Pagina destra e Pagina sinistra, non cambierebbe nulla perché gli aforismi di Iannotti sono una sequenza musicale, visiva e sensoriale che scorre a velocità variabile, con suoni, lampi, istantanee e suggestioni, e in cui l’ordine costituito, l’ordito antipasto-primo-secondo-dolce, è stravolto, invertito, reinventato. Un viaggio creato taylor made sul cliente, che si affida totalmente a Iannotti, inconsapevolmente o forse in maniera assolutamente cosciente, dipende dal punto di vista da cui si osserva una cucina in cui il perché ha sostituito il cosa. Dopo 28 assaggi in cui non si ripete mai un ingrediente, un sapore e una tecnica, capirete cosa alberga nella mente di Iannotti, che come una formica chiama a raccolta i suoi simili, li insabbia nella dimora ipogea della sua concezione di cucina, li stimola, li coordina, poi li sprona a risalire, per incamminarsi verso il cliente, verso un obiettivo comune.

L’opera di Giuseppe Iannotti è purezza, ritmo, energia e geometria. Riformula la tradizione e l’imperfetto, attraverso l’astrattismo artistico di forme coerenti come fece Mondrian nei suoi quadri e giunge, attraverso un simbolismo chiaro e definibile, alla vera essenza delle cose, ridisegnando l’immagine della materia e del concetto di cucina, adottando gli strumenti più vari che la tecnica, la psicologia e la cultura gli mettono a disposizione.

E alla fine tutto appare chiaro, limpido, cristallino, moderno.

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Giuseppe Iannotti

Uno chef imprenditore legato alla sua terra con vedute oltre i confini. Classe 1982, Giuseppe sta dietro ai fornelli da quando di anni ne ha solo 6. Laureando in Ingegneria Informatica, ritorna al suo vero amore, cucinare, compiendo una formazione atipica, con solo uno stage presso Alinea a Chicago, tre stelle Michelin. Dal 2007, prima a Castelvenere e poi a Telese Terme, sempre nel beneventano, è a capo del Krèsios, punto di riferimento per la gastronomia d’eccellenza campana. Tra i riconoscimenti conseguiti ci sono il premio “Giovane dell’anno” per l’Espresso e il “Premio vent’anni” di San Pellegrino, ha anche partecipato alla San Pellegrino Cooking Cup 2013. Fa parte dei Jeunes Restaurateurs d’Europe e dal 2013 porta cucita sulla divisa da chef la stella rossa consegnatagli dalla celebre guida Michelin.

 

Krèsios – Telese Terme

Il Sannio è la cornice in cui Giuseppe Iannotti ha deciso di aprire questo luogo che è molto di più di un semplice ristorante. Siamo a Telese Terme, in provincia di Benevento, e Krèsios è accoglie i suoi ospiti in un ambiente dall’atmosfera rilassata e unica nel suo genere. La creatura di Giuseppe Iannotti è un locale polifunzionale che racchiude al suo interno un cafè, un food store, due camere e due suite e una ricca cantina di vini, dove il bravissimo Alfredo Buonanno, gestisce ben 1.700 etichette. L’edificio in pietra nasconde un ambiente moderno, luminoso e minimal, con un porticato climatizzato ed un’aia, preludio a cinque ettari di vigneto.

 

Krésios

via San Giovanni 59 82037, Telese Terme (Bn)
tel/fax  +39 0824 9407 23
Chiusura: domenica sera e lunedì intera giornata

 

Photo Credits: Bob Noto, Luca Eugeni, Marco Varoli